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lunedì 6 ottobre 2014

Come nascono “I Briganti” – Laboratorio di ceramica

Ci siamo chiesti chi fossero i briganti in occasione di una strana ricorrenza celebrata sul ponte storico ubicato di fianco alla nostra casa.
L’apposizione, sul muretto del ponte, della piccola targa, da parte del Sindaco del paese di Sepino, è avvenuta in modo raccolto e discreto, in sintonia con lo stile sobrio ed essenziale della targa stessa, che recita:

Poche parole, una data, un nome, una circostanza.
Non era quindi una leggenda quella che ci avevano raccontato nel 2009, quando siamo andati ad abitare lì, spostandoci dalla città e immergendoci  in quel piccolo borgo, in quella campagna a un passo da boschi di cerri e lecci, a ridosso delle cime più alte del Matese.
La casa in cui abitiamo è stata nel ‘700 una taverna di posta; i viaggiatori che da Termoli sull’Adriatico dovevano recarsi a Napoli, quindi sul Tirreno, si fermavano a cambiare i cavalli, a ristorarsi, a intrecciare chiacchiere e racconti, raccomandazioni e timori, esattamente come oggi si farebbe, senza fretta, leggendo un giornale in autogrill.
L’argomento principale riguardava la salita che,  immediatamente dopo il “Ponte del Principe” lì accanto, segnava il confine tra il Molise e la Campania.
Questa salita si chiamava, e si chiama tuttora, “Sferracavallo”, ad indicare quanto fosse faticosa da percorrere per i cavalli che trainavano carrozze, appesantite dai viaggiatori, quanto dovessero perciò rallentare, perché la salita ripida faceva perdere loro i ferri sul selciato, bloccandoli del tutto.
Tali circostanze rendevano particolarmente fragili ed indifesi i viaggiatori, già provati per la lunghezza e la scomodità del viaggio, con i loro bagagli carichi di provviste, di denaro, di beni di prima necessità ed anche di ricordi, di rimpianti per i luoghi lasciati e di timori per quelli che avrebbero trovato.
Il pericolo era in agguato!
Infatti diventavano facili prede dei BRIGANTI che, appostati nella boscaglia vicina, colpivano con determinazione, con disperazione, con violenza.
Avevano bisogno di quelle provviste, quel denaro, quei beni e, persino, di quelle vite per poter sopravvivere e gridare al mondo la loro fermezza nel resistere, contro ogni usurpatore della loro amata terra.
L’eco di quelle voci arriva fino a noi, quella targa ce lo ricorda, è una eredità che non abbiamo cercato, così ci incuriosisce: ma chi sono questi uomini e queste donne che la storia, scritta dai vincitori, ci consegna?
Abbiamo cercato senza giudicare, abbiamo letto senza criticare, abbiamo capito che

“ I BRIGANTI” sono malfattori, come ci hanno raccontato, 

e anche patrioti, come abbiamo scoperto!

Queste figure, o meglio questi figuri... dai tratti misteriosi, ci hanno affascinato, ne sentiamo ancora la presenza lungo i nostri sentieri!
Abbiamo così intitolato a loro il nostro LABORATORIO DI CERAMICA.
D'altro canto non sono affascinanti e misteriosi gli elementi necessari per realizzare la ceramica?

ACQUA - TERRA - ARIA - FUOCO...



 

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